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Territoire

Adagiata sulla distesa azzurra del Tirreno, l’ isola del Giglio è la seconda, per estensione, dell’ arcipelago Toscano. La sua felice posizione geografica favorì fin dai tempi più antichi insediamenti umani. Fu infatti abitata dagli etruschi, che ne sfruttarono i giacimenti di pirite e di ferro. I numerosi reperti archeologici del periodo Romano ci testimoniano in oltre l’ esistenza di una fiorente attività commerciale fra la piccola comunità del Giglio e la capitale dell’ Impero. Cadrebbe infatti in un grossolano errore chi si figurasse quest’ isola deserta, scoscesa, popolata soltanto da conigli selvatici, alte rupi, cisto, lentischi, albatrelle, rosmarino.... L’ isola infatti è sempre stata abitata e coltivata ed è ancora oggi possibile distinguere nel suo territorio, alternati alla macchia mediterranea, ampie zone, vestigia di quella che fu un’ eccezionale civiltà agricola. Tutto il terreno coltivabile è minuziosamente scalettato a costituire un’ imponente scultura; fra i terrazzamenti agricoli, i capannelli, minuscole costruzioni in muratura sormontate da un tetto a volta, con piccole finestrelle e dallo stile arabeggiante: forse antico influsso delle compagne di pesca sulle lontane coste dell’ Africa, dove il gigliese, contadino e marinaio nello stesso tempo, era solito spingersi. Davanti ai capannelli, immersi nel sole e nel silenzio della campagna gigliese, si ha la sensazione di essere stati trasportati in pienissimo mito. Non a caso uno dei più celebri figli dell’ isola del Giglio, una delle più note firme della letteratura nazionale, lo scrittore Raffaello Brignetti, ha scritto: “ Chi è nato in una piccola isola è nato in un posto mitico”.

L'isola del Giglio viene definita dalle guide turistiche "Fantasiosa sintesi di incomparabili bellezze naturali" e non ci sembra questo davvero un riconoscimento immeritato. La straordinaria limpidezza del mare che la circonda, la suggestività del suo paesaggio, delle sue valli, la dolcezza del clima ne fanno ormai una meta contesa da turisti di ogni nazionalità. L'isola del Giglio è caratterizzata da un clima mite e da acque cristalline color smeraldo di una nitidezza superba e sono il regno delle più svariate specie animali e vegetali. I fondali sono ricchi e pescosi e le coste sono di granito levigato, interrotte da baie, piccole calette e spiagge sabbiose. L'intero territorio è ancora selvaggio, ricco di varie specie botaniche, quasi 700, alcune delle quali particolarmente rare ed endemiche, e alcuni boschi.la fauna è molto interessante, composta anche di alcune rare specie animali tra le quali il discoglosso sardo (rana), il falco pellegrino, il gabbiano reale e corso e il cormorano. Tra i rettili sono presenti la lucertola campestre e la biscia, ma sono completamente assenti rettili e altri animali velenosi.

La fauna ittica è quella tipica del Tirreno: cernie, dentici, saraghi, ricciole, polpi, murene, razze e numerosi e multicolori labridi. Dal punto di vista geologico l'isola è quasi interamente granitica e costituita da quarzomoniti, ad eccezione del promontorio del Franco, costituito perlopiù da calcari cavernosi triassici e quarziti del paleozoico, ed ha natura prevalentemente montuosa. La sua vetta più alta è Poggio della Pagana, 496 metri s.l.m., da dove si gode un panorama mozzafiato sull'arcipelago. Sull'isola del Giglio sono presenti ben 65 specie minerali fino ad ora individuate.

Giglio Castello. 
La sorpresa più grande che l' isola riserva al turista è il centro medievale di Giglio Castello, sorto nell' XI secolo in cima ad un colle di 400 metri. Interamento circondato da alte mura, dalle quali ad intervalli si sbalzano torrioni, il paese è un vero dedalo di vicoli e di viuzze, di case arroccate in un gioco architettonico fantastico. Nel periodo delle Repubbliche Marinare, l' isola fu il più lontano avamposto della forte Repubblica Pisana. Assoggettata Pisa a Firenze, anche il Giglio passò ai nuovi padroni e questi ultimi, ossia i Granduchi di Toscana, ebbero sempre tanto a cuore quest' isola a tal punto che ogni loro primogenito veniva immediatamente insignito, al momento stesso della nascita, del titolo di "Signore del Giglio". Il Castello è una realtà rara: gente moderna che vive all’ antica. Si lascia ancora la chiave alla porta quando si esce a fare la spesa o ci si intrattiene “a chiacchiera”. La loquacità è una caratteristica del “castellano” e non c’ è dubbio che gli derivi dalla sua origine senese. Percorrere le sue vie è come fare un tuffo nel passato per riviverlo con la cultura del presente, assaporandone il gusto. Le cantine, che oggi sono diventate i salotti rustici di molte vecchie abitazioni, sono piacevolissimi luoghi d’ incontro per una merenda o per una cena da consumarsi in allegria con gli amici fra racconti e canti, al suono di una chitarra o di una fisarmonica.

Giglio Porto. 
L' altro centro abitato dell' isola è Giglio Porto, sorto nel XVIII secolo da una duplice corrente immigratoria di pescatori liguri e napoletani, attratti dalla pescosità dei mari circostanti. Il Porto quindi più moderno, con le sue case sorte simmetricamente all' arcuata spiaggia, è oggi il centro economico dell' isola, svolgendosi qui il massimo movimento turistico ed essendoci l' arrivo e le partenze dei traghetti da e per Porto Santo Stefano (Argentario). Unico attracco dell’ Isola, il Porto accoglie gli ospiti con il migliore biglietto da visita: pur essendo zona di manovre e di ormeggio, affacciandosi al parapetto della nave si può scrutare il fondale che le limpide acque marine non riescono a nascondere. Abili barcaioli (i tassisti del mare) sono pronti ad accompagnare chi voglia alle spiagge delle Cannelle, delle Caldane, dell’ Arenella, del Campese o in qualunque altra zona della costa. Dopo cena è oltremodo piacevole gustarsi un buon gelato stando seduti in una delle numerose verande o passeggiando sul lungomare sino alle estremità dei moli.


Giglio Campese. 
L'ultimo centro abitato dell' isola è il Campese, una quieta e lunata spiaggia in un ampio golfo, all' estremità del quale il faraglione e la torre medicea costituiscono due particolarità paesaggistiche di enorme rilievo. L’ampia Baia del Campese è la zona balneare più importante dell’ Isola. Il faraglione e la Torre Medicea, come due sentinelle, ne puntellano i confini. Esposta ad Ovest-Nord Ovest, d’ estate gode delle brezze più fresche e non è mai invasa dall’ afa. Il sole gli tramonta di fronte e, quando l’ aria è tersa, l’ Elba, Montecristo e la Corsica risaltano sullo sfondo infuocato dell’ orizzonte.

Benessere e Sport

Gli sport maggiormente praticati sull'isola del Giglio sono quelli legati al mare e alla subacquea. I fondali dell'isola sono fra i più belli ed interessanti del mare Mediterraneo. Nell'isola sono presenti molti centri per immersioni subacquee per tutti i livelli, disponibili anche ad escursioni di snorkeling. È anche possibile, in una sola settimana, iscriversi ad un corso e conseguire il brevetto per immersioni di 1° livello. È possibile avere lezioni di nuoto e di vela. Ci sono alcuni campi da tennis ed un campo di calcio. Su tutte le acque e le coste dell'isola si possono praticare liberamente vari tipi di pesca (pesca sportiva, pesca dalla barca, pesca in deriva e pesca subacquea).

Enogastronomia

Tipica della zona è la produzione del vino Ansonica del Giglio, vanto dei produttori isolani e caratterizzato da un colore ambrato e da un gusto robusto e deciso. Il Giglio è, inoltre, famoso per la produzione del suo principale piatto tipico: il Panficato, che viene realizzato con fichi e noci.



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